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L'urgenza del societing. Riportare il marketing nella società

2025-10-12 19:25

Norman Larocca

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L'urgenza del societing. Riportare il marketing nella società

In un mondo frammentato, il societing restituisce significato e coerenza al marketing, riportandolo alle persone e alla comunità.

Un mondo senza centro

Viviamo in un tempo che comunica ininterrottamente, ma ascolta sempre meno.
La quantità di messaggi che ci raggiungono ogni giorno è tale da rendere indistinguibile ciò che conta da ciò che semplicemente rumoreggia. Tutto è visibile, ma quasi nulla è riconoscibile.
I canali si moltiplicano, le opinioni si polarizzano, e ciò che dovrebbe unire — la capacità di condividere un significato — si disperde.

In questa frammentazione, la fiducia si è spostata: non abita più le istituzioni, né la politica, né talvolta i media.
Sempre più spesso la ritroviamo altrove, in soggetti che fino a pochi decenni fa sarebbero sembrati impensabili come “punti di riferimento morali”: le imprese.

Le persone non si aspettano più che i brand solo vendano; si aspettano che comprendano.
Che prendano posizione, che agiscano in modo coerente, che contribuiscano — nel loro ambito — a migliorare la vita collettiva.
È un cambio di paradigma silenzioso ma profondo: l’economia ha assunto un linguaggio sociale, e chi comunica non può più fingere che non sia così.


Quando i brand diventano nuove istituzioni morali

Può sembrare un’esagerazione, ma non lo è.
In molte comunità locali, un’azienda radicata nel territorio è oggi più credibile di un’istituzione pubblica.
Non perché ne assuma il ruolo formale, ma perché ne incarna una funzione: quella di generare fiducia attraverso azioni concrete.

Quando un’impresa decide di restituire valore al contesto in cui opera — con un progetto ambientale, culturale o sociale — non compie un gesto accessorio.
Sta rispondendo a una domanda di senso.

La fiducia, oggi, è il vero capitale reputazionale.
E nasce solo dove c’è coerenza tra ciò che si fa e ciò che si comunica.
In questo equilibrio fragile ma essenziale, il marketing torna a essere qualcosa di più di una leva economica: diventa un linguaggio che plasma la relazione tra impresa e società.


Dal marketing al Societing

Negli anni Novanta, il termine societing fu coniato per indicare la necessità di superare la visione tradizionale del marketing — orientata al consumo — e restituirgli una dimensione sociale.
Non più un modo per “vendere di più”, ma per “capire meglio”: comprendere i contesti, le culture, i significati che rendono possibile ogni relazione economica.

Oggi quella prospettiva appare non solo attuale, ma urgente.
In un’epoca in cui la tecnologia amplifica la distanza tra chi parla e chi ascolta, il societing invita a ricostruire la trama delle relazioni: tra persone, imprese e comunità.

Significa rimettere la società al centro delle strategie di marketing, e il marketing al servizio della società.
Non come retorica, ma come pratica quotidiana di coerenza.


L’era della reputazione riflessa

Ogni brand vive oggi in uno spazio di reputazione condivisa.
Non basta più dichiarare un valore: occorre farlo vivere attraverso i comportamenti.
Le persone osservano, confrontano, giudicano — e costruiscono la percezione di un marchio non da ciò che promette, ma da ciò che riflette.

È il principio della risonanza: un messaggio ha valore solo se trova un’eco autentica in chi lo riceve.
Non c’è brand identity che tenga, se non è sostenuta da una brand reality coerente.

Il societing diventa allora un esercizio di realtà: un modo di fare impresa in cui ogni gesto, ogni scelta, ogni parola contribuisce a definire un posizionamento valoriale.


Dalla comunicazione alla relazione

La vera rivoluzione non è comunicare di più, ma comunicare meglio.
Molte aziende si sono abituate a pensare la comunicazione come un monologo: una voce che parla, un pubblico che ascolta.
Ma il mondo digitale ha cambiato tutto: oggi ogni messaggio è anche un dialogo potenziale.

E se la relazione non è fondata sulla fiducia, il dialogo non si apre.
Il societing insegna che la relazione precede la vendita, non il contrario.
Le imprese che lo comprendono costruiscono non solo clienti, ma comunità.


Una responsabilità nuova

Assumere il punto di vista del societing non significa fare filantropia o limitarsi alla sostenibilità come tema.
Significa riconoscere che ogni impresa è parte di un sistema più grande, e che la sua crescita ha senso solo se genera valore condiviso.

Un’impresa che opera con coerenza non comunica per apparire, ma per rendere visibile un impegno reale.
Non usa i valori come slogan, ma come criteri di decisione.
E nel farlo, diventa un attore di cambiamento: culturale, economico, sociale.


L’urgenza di un nuovo equilibrio

In un tempo in cui la velocità domina tutto, la fiducia ha bisogno di lentezza.
In un mondo che premia la visibilità, la coerenza è un atto controcorrente.
E in una società che tende a dividere, il societing propone di ricomporre:
di riportare marketing, comunicazione e sostenibilità allo stesso tavolo, perché solo insieme possono generare senso.

Il futuro non appartiene ai brand più rumorosi, ma a quelli più credibili.
A chi sa unire le persone intorno a una visione condivisa, non a una promessa.
A chi sceglie di essere parte della soluzione, non dello spettacolo.


Conclusione

Il societing non è un concetto accademico, ma una pratica quotidiana di coerenza.
È l’idea che l’impresa, per prosperare, debba essere anche una forma di cultura: capace di generare valore economico e relazionale, di creare fiducia e bellezza, di far convivere etica e strategia.

In un’epoca di crisi di senso, questa non è un’opzione.
È, appunto, un’urgenza.